Con 35 morti giovedì scorso, il coronavirus ha reclamato la vita di più di mille persone in Uruguay, secondo il rapporto del sistema di emergenza nazionale (Sinae).
Statistiche sui tassi di mortalità
Le vittime registrate avevano un’età compresa tra 23 e 94 anni, e le autorità sanitarie indicano che i loro casi sono legati alla variante SARS-CoV-2. La regione con il maggior numero di vittime è stata Montevideo, dato che 18 dei 35 casi erano di questa città, e 3 dei deceduti avevano meno di 50 anni.
Il rapporto del Sinae ha registrato che giovedì sono stati effettuati 15.104 test, di cui 1.728 positivi. A questi casi vanno aggiunti 923 casi dei giorni precedenti che non erano stati segnalati fino ad ora. Questo porta il totale a 2.641 nuovi casi e 108.188 pazienti dall’inizio della pandemia nel marzo 2020.
La Società uruguaiana di medicina intensiva ha riferito che le quote di terapia intensiva sono quasi completamente occupate, per essere precisi sono al 70% della capacità. Degli 865 letti disponibili per la terapia intensiva, 606 sono occupati e il 41,9% di questi pazienti proviene da COVID-19.
La crisi sanitaria lascia migliaia di morti
Attualmente, in Uruguay, ci sono 21.979 pazienti con coronavirus; e 360 sono pazienti in terapia intensiva. In totale, ci sono più di 25 casi ogni 100.000 abitanti.
Nonostante il critico stato di salute della nazione, il presidente uruguaiano Luis Lacalle Pou ha detto alla stampa che non rafforzerà le misure sociali o attuerà un blocco nella società.
Questa dichiarazione è stata fatta dal capo di Stato dopo essere stato vaccinato. In Uruguay, più di 660.000 persone sono già state vaccinate con la prima dose di Pfizer o CoronaVac per combattere la SARS-CoV-2; e quasi 59.000 persone hanno già ricevuto la seconda dose.